Il costo medio ponderato del capitale WACC
di: Dott. Antonio Fortarezza
Dottore commercialista in Milano, Economista d’impresa, esperto in determinazioni quantitative aziendali e in architetture e gestione di sistemi di pianificazione e controllo nonché in valutazione d’aziende, marchi e quote societarie, docente e relatore nelle materie giuridiche ed economiche, AML Compliance Advisor.
Il costo del capitale medio ponderato (WACC –weighted average cost of capital) è una misura fondamentale nell’ambito della finanza aziendale, utilizzata per valutare il costo complessivo del capitale di un’impresa, tenendo conto della struttura del capitale stesso, ovvero delle diverse fonti di finanziamento utilizzate.
Questo strumento è cruciale per prendere decisioni informate riguardo agli investimenti, alla pianificazione finanziaria e alla valutazione delle performance aziendali.
Il WACC viene impiegato principalmente per calcolare il rendimento minimo che un’azienda deve generare per soddisfare i suoi finanziatori, siano essi azionisti o creditori. In altre parole, rappresenta il tasso di rendimento richiesto affinché gli investitori siano incentivati a fornire capitali all’impresa. Il modello di riferimento per il calcolo del WACC è essenzialmente una combinazione del costo del capitale proprio (equity) e del costo del debito, ponderati secondo la proporzione di ciascuna fonte di finanziamento rispetto al totale del capitale aziendale.
In altri termini se la domanda è:
Quanto costano in media all’impresa le fonti di finanziamento bancario e le fonti di finanziamento del capitale di rischio dell’impresa?
La risposta è:
Il costo medio di tutto il capitale che ti procuri per l’impresa lo calcoli con il costo del capitale medio ponderato (WACC).
La formula generale del WACC può essere espressa come segue:
dove:
- rappresenta il valore del capitale proprio dell’impresa;
- rappresenta il valore del debito finanziario dell’impresa;
- è il costo del capitale proprio;
- Rd o anche Kd è il costo del debito finanziario dell’impresa;
- T è l’aliquota fiscale.
Il costo del capitale dei mezzi propri
Esaminiamo ora i singoli componenti di questa formula, partendo dal costo del capitale proprio.
Il costo del capitale proprio, , rappresenta il rendimento atteso dagli azionisti dell’impresa. Questo rendimento può essere calcolato utilizzando diversi approcci, tra cui il più comune è il Capital Asset Pricing Model (CAPM). Il CAPM formula il costo del capitale proprio come:
dove:
- Rf è il tasso privo di rischio, spesso rappresentato dai rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine;
- B è una misura della volatilità del titolo dell’azienda rispetto al mercato;
- (Rm – Rf è il rendimento atteso del mercato.
Il costo del capitale proprio è una grandezza molto importante soprattutto nei contesti in cui si effettua una valutazione d’azienda utilizzando il metodo reddituale.
Il modello del CAPM, per calcolare il “costo del capitale proprio” è uno strumento potente perché consente di incorporare il rischio sistematico (non diversificabile) associato all’investimento in azioni dell’azienda.
Il costo dell’indebitamento bancario
Passando al costo del debito, Kd , questo rappresenta il tasso di interesse effettivamente pagato dall’impresa sui suoi obblighi di debito finanziario.
Questo costo può essere determinato osservando i tassi di interesse applicato sui finanziamenti che il sistema bancario applica.
È importante notare che il costo del debito deve essere aggiustato per l’effetto fiscale, poiché gli interessi sul debito sono generalmente deducibili dalle tasse.
Questo porta alla componente (1−T) nella formula del WACC, dove rappresenta l’aliquota fiscale dell’impresa.
Il costo medio ponderato del capitale WACC è uno strumento versatile utilizzato in vari contesti aziendali.
Uno degli usi più comuni è nella valutazione degli investimenti ma anche quando si effettua la valutazione d’azienda con il metodo del Discounted Cash Flow (DCF).
Il WACC nel metodo di valutazione d’azienda con il metodo finanziario (DCF) è utilizzato come tasso di sconto per attualizzare i flussi di cassa siano essi relativi al periodo di previsione esplicita o per calcolare il valore terminale.
In questo contesto, il costo medio ponderato del capitale viene utilizzato come tasso di sconto per attualizzare i flussi di cassa futuri attesi da un progetto o da un’azienda, permettendo di determinarne il valore attuale netto (NPV). Un NPV positivo indica che il progetto dovrebbe teoricamente generare valore per l’azienda, superando il costo del capitale.
Un altro impiego significativo del WACC è nella valutazione della performance aziendale.
Le aziende possono utilizzare il WACC come benchmark per misurare il rendimento delle loro operazioni rispetto al costo del capitale.
Se il ritorno sugli investimenti (ROI) di un’azienda supera il WACC, significa che l’azienda sta generando valore per i suoi azionisti. Viceversa, se il ROI è inferiore al WACC, l’azienda sta distruggendo valore.
Il costo medio ponderato del capitale è inoltre cruciale nelle decisioni di finanziamento.
Le aziende spesso devono decidere come bilanciare l’uso di debito e capitale proprio per finanziare le loro operazioni.
Un’analisi del WACC può aiutare a determinare la struttura del capitale ottimale, cioè la combinazione di debito e capitale proprio che minimizza il costo del capitale complessivo e, allo stesso tempo, massimizza il valore dell’azienda.
Infine, il WACC trova applicazione anche nella gestione del portafoglio aziendale. Le aziende con più divisioni o linee di business possono utilizzare il WACC per valutare il rendimento di ciascuna unità operativa rispetto al costo del capitale. Questo approccio aiuta a identificare le divisioni che generano valore e quelle che potrebbero necessitare di interventi strategici, come la ristrutturazione o la dismissione.
In conclusione, il costo del capitale medio ponderato è un concetto essenziale nella finanza aziendale che permette di valutare il costo complessivo del capitale di un’impresa, tenendo conto delle diverse fonti di finanziamento.
La sua formula combina il costo del capitale proprio e il costo del debito, ponderati secondo la struttura del capitale dell’azienda. Il WACC trova applicazione in molteplici contesti, dalla valutazione degli investimenti alla gestione della performance aziendale, dalle decisioni di finanziamento alle operazioni di fusioni e acquisizioni. Comprendere e applicare correttamente il WACC è cruciale per garantire che le decisioni finanziarie aziendali siano ben informate e mirate a generare valore per gli azionisti.