La valutazione delle rimanenze di magazzino. Guida completa per le rimanenze di beni e dei lavori in corso.
La valutazione delle rimanenze di magazzino è uno dei momenti più importanti dell’anno, poichè per poter effettuare correttamente il calcolo dell’utile o della perdita e quindi predisporre il bilancio per i soggetti che ne sono obbligati, è necessario effettuare una conta fisica dei beni giacenti e la loro valorizzazione.
La legge prevede determinati criteri con cui effettuare la valutazione delle rimanenze di magazzino, che devono essere rispettati da tutte le imprese.
Il dettaglio analitico delle rimanenze di magazzino, deve essere poi trascritto sul libro degli inventari, che è un libro obbligatorio per tutti gli imprenditori, siano essi imprenditori individuali o società.
Le principali tipologie di rimanenze di magazzino sono:
- Le materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti ad ulteriori processi di trasformazione (cd. semilavorati di acquisto);
- Le materie sussidiarie e di consumo (costituite da materiali usati indirettamente nella produzione);
- I prodotti in corso di lavorazione (materiali, parti e assiemi in fase di avanzamento);
- I semilavorati (parti finite di produzione interna destinate ad essere utilizzate in un successivo processo produttivo);
- Le merci (beni acquistati per la rivendita senza subire rilevanti trasformazioni);
- I prodotti finiti (prodotti di propria fabbricazione);
- Lavori in corso su ordinazione (o commesse).
Si evidenzia che in caso di controllo o verifica, da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza per prima cosa richiedono di visionare la documentazione relativa all’inventario dei beni in giacenza alla fine dell’anno oggetto di controllo oltre a quelli degli esercizi precedenti, sulla base dei quali vengono sviluppati tutti i necessari rilievi.
Le rimanenze di magazzino, devono essere valutate al costo di acquisto o di produzione, ovvero al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato, se minore, e per i beni fungibili (beni con caratteristiche analoghe sostituibili fra loro) il costo può essere calcolato col metodo della media ponderata o con quelli: “primo entrato, primo uscito” o: “ultimo entrato, primo uscito”.
I lavori in corso su ordinazione devono essere valutati sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza con il criterio della percentuale di completamento, che prevede che i costi, i ricavi e il margine di commessa vengano riconosciuti in funzione dell’avanzamento dell’attività produttiva e quindi attribuiti agli esercizi in cui tale attività si esplica.